Nel regno dei funghi

Pubblicato il 24 febbraio 2025 alle ore 12:25

Quando la natura tesse le sue reti...

Non posso farne a meno. Quando ne vedo uno impazzisco. Non solo per la varietà di forme, colori e profumi che la loro porzione epigea può assumere, ma perché non posso che inchinarmi al loro cospetto da quando ho iniziato a scoprire di cosa sono capaci. 

Temibili e meravigliosi, tessono le proprie reti al riparo dalla nostra vista, per rivelarsi soltanto quando, in concomitanza di condizioni ambientali ideali, sbucano dalle tenebre con le loro strutture riproduttive che noi amiamo tanto affettare sulle tagliatelle o affogare nella polenta. 

C'è assai più di quel che balza agli occhi: il vero corpo vegetativo dei funghi è rappresentato dalle ife, lunghissimi filamenti che si propagano nel terreno formando una rete complessa di intrecci - il micelio - che coinvolge inevitabilmente tutto ciò che abita il suolo.

I funghi possono creare associazioni simbiotiche con le radici delle piante chiamate micorrize (l'80% delle piante vascolari le presenta): le ife permettono la redistribuzione di acqua e sali minerali dalle zone del terreno più ricche verso quelle più povere, favorendone l'assorbimento da parte delle radici in cambio dei composti energetici sintetizzati dai vegetali (zuccheri, in sostanza). Le micorrize aumentano la salute e resilienza non solo delle singole piante, ma dell'intero ecosistema boschivo. Pensate che i minuscoli semi di molte orchidee, praticamente prive di sostanze in grado di nutrire l'embrione nelle prime fasi di sviluppo, possono germinare solo in presenza di un fungo simbionte.

Alcuni funghi sono saprofiti, si nutrono di organismi vegetali e animali morti riportando nel terreno gli elementi di cui erano costituiti in vita e assicurando in tal modo il mantenimento della fertilità del suolo. Altri sono parassiti di piante e animali viventi (anche l'uomo! Avete mai avuto la Candida albicans?) - anche se spesso già malati o vecchi - nutrendosi dei loro tessuti e portandoli in molti casi al deperimento e alla morte. 

Per non farsi mancare nulla Arthrobotrys oligospora, normalmente decompositore di foglie morte, quando si trova in carenza di nutrienti è capace di predare - avete capito bene - i nematodi presenti nel terreno e lo fa con una tecnica subdola e raffinata: sembra capace, infatti, di rilasciare trappole olfattive, catturare il nematode con sostanze appiccicose per poi digerirlo mediante enzimi.  

In moltissimi casi le proprietà dei funghi sono state utilizzate dall'uomo per scopi medicinali (dai funghi vermifughi e antinfiammatori di Ötzi alla penicillina), culinari (i lieviti sono funghi unicellulari della classe degli ascomiceti, quindi ringraziamoli per birra, pane e compagnia bella) e religioso-ricreativi (funghetti magici di vario tipo, da alcuni miceti del genere Psilocybe, ad alcuni tipi di Amanita, fino ad arrivare al Craviceps Purpurea, terribile responsabile dell'ergotismo e base per la sintesi del LSD).

Se questa lettura vi ha incuriositI non potete perdervi "L'ordine nascosto. La vita segreta dei funghi" di Merlin Sheldrake edito da Universale Economica Feltrinelli, un testo divulgativo ricco di informazioni e curiosità dalla lettura piacevolissima. 

Per quei dieci minuti serali sotto le coperte, quando la stanchezza non vi consente letture più lunghe, vi suggerisco invece il simpatico e interessante "365 funghi. Un anno di scoperte dalla Terra al mi-cielo" di Nicolò Oppicelli, Erredi Grafiche Editoriali, per una ninna nanna fungina lunga un anno.

Nella foto: ascomiceti.

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